Parliamo sempre di allevatori, ma quanti sono effettivamente gli allevatori in Italia? Non è facile dare una risposta perché bisogna specificare meglio la domanda: parliamo di allevatori iscritto al Registro allevatori Enci o anche di allevatori amatoriali? E i privati che fanno fare cucciolate ai propri cani li dobbiamo considerare o meno? Oltre a scoprire quanti sono gli allevatori in Italia, daremo un'occhiata anche ai requisiti che vengono richiesti per aprire un allevamento.
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1. Quanti sono gli allevatori italiani?
2. Requisiti per allevatori e allevamenti
2.1 Requisiti per l'attività cinotecnica
2.2 Requisiti per l'allevamento
3. Quante sono le iscrizioni dei cani all'Enci?
4.2 Gli allevatori italiani con affisso
5. Il Registro degli Allevatori
6. Dove trovare l'elenco allevatori?
Se andiamo sul sito dell'Enci e scarichiamo il Registro allevatori, scopriamo che attualmente in Italia ci sono 1.723 allevatori iscritti al Registro e all'Enci. Ovviamente questo è un numero indicativo: il Registro, infatti, è soggetto a continue modifiche in quanto i criteri e i requisiti di permanenza vengono continuamente verificati.
In questo computo non sono considerati gli allevatori amatoriali non iscritti al Registro e i privati che fanno fare cucciolate. Ma in questo caso non possiamo parlare di allevatori veri e propri.
Ci sono poi da distinguere allevatori monorazza e allevatori che allevano più di una razza. Solitamente chi alleva è un appassionato di quella specifica razza, la conosce a menadito, motivo per cui la maggior parte degli allevatori tende ad allevare una singola razza. Ogni tanto, però, ci sono allevatori che allevano due o tre razze, difficilmente di più.
Se vi imbattete, invece, in un presunto "allevamento" che ha decine di cuccioli, di razze tutte differenti fra di loro e dove ci sono pochissimi o nessun riproduttore in vista, è possibile che vi siate imbattuti in una "rivendita di cuccioli": si tratta di strutture che non hanno riproduttori o ne hanno pochi e che si fanno arrivare cuccioli da diversi canali. In questo caso fate molta attenzione alla provenienza di quei cuccioli: in parecchi casi sono sprovvisti di microchip, non hanno Pedigree (quindi tecnicamente, per la legge italiana, non possono essere venduti come cani appartenenti a quella razza) o possono arrivare anche dai paesi dell'Est talvolta. Quindi qui non possiamo certo parlare di allevatori o di etica dell'allevatore.
Un allevamento di cani deve rispondere a precise normative igienico-sanitarie. Inoltre deve anche rispondere al D.Lgs. n. 146 del 26 marzo 2001, dove si parla di protezione degli animali negli allevamenti. L'allevamento, poi, deve anche sottostare ai controlli dell'Asl di competenza. Prima di iniziare ad allevare cani è sempre bene informarsi su quali siano le leggi e ordinanze a livello nazionale, regionale e comunale (questo perché ogni Regione o ogni Comune può, a sua descrizione, rilasciare ordinanze particolari).
Per quanto riguarda in generale l'allevamento di animali, ivi inclusi cani e gatti, bisogna rispettare i seguenti parametri (ma vi ricordo che potrebbero cambiare a seconda delle disposizioni del singolo Comune/Provincia):
Ci sono poi norme specifiche per quanto riguarda l'attività cinotecnica. Prima di vederle, però, ecco alcune definizioni:
Seguendo la Legge n. 349 del 23 agosto 1993, l'attività cinotecnica è quella relativa all'allevamento, alla selezione e all'addestramento delle razze canine. L'allevamento deve avere l'autorizzazione sanitaria. Tutti coloro che svolgono attività di allevamento o addestramento delle razze canine devono rispettare le disposizioni regionali e le disposizioni dell'Enci. Gli allevatori devono obbligatoriamente tenere un registro di carico e scarico che viene vidimato dall'Asl. Su di esso sono annotati:
Inoltre allevatori o possessori di cani (e gatti) in caso di malformazioni o malattie genetiche trasmissibili alle cucciolate, devono impedirne la riproduzione. In aggiunta si impegnano a cedere i cani consegnando al nuovo proprietario il certificato di buono stato di salute del cane compilato da Medici Veterinari liberi professionisti con data non anteriore ai 30 giorni
Anche per quanto riguarda l'allevamento fisico vero e proprio, bisogna rispettare determinati requisiti minimi. Ovviamente è vietato detenere gli animali in condizioni che non siano compatibili con le loro caratteristiche etologiche. E' anche vietato detenerli in spazi angusti, poco areati, troppo o troppo poco illuminati, senza possibilità di deambulazione e, quando all'esterno, senza adeguato riparo.
Ecco alcuni dei punti chiave da seguire:
Sul sito dell'Enci è possibile visualizzare il grafico delle iscrizioni negli anni 2000-2018. Il grafico in questione è una somma delle iscrizioni avvenute in tutti e 10 i gruppi riconosciuti dalla FCI nel corso degli ultimi nove anni.
Ecco i numeri anno per anno:
Spesso si sente parlare di allevatori con Affisso. Ma cosa vuol dire in questo caso la parola "affisso"? L'affisso è la denominazione con cui l'allevamento distingue i suoi cani. L'affisso può precedere o può seguire il nome di un cane nato da una fattrice di proprietà della persona titolare dell'affisso.
L'ENCI riconosce tutti gli affissi rilasciati dai Kennel Club aderenti alla FCI (Federazione Cinologica Internazionale): basta solo che questi siano stati registrati dalla FCI.
Come dicevamo, l'affisso è la denominazione ufficiale di un allevamento. Una volta ottenuto l'affisso, tutti i cuccioli nati dalle fattrici di quell'allevamento avranno l'affisso prima o dopo il nome del cane. L'affisso, poi, si distingue in prefisso o suffisso, da indicare anche sulla domanda di richiesta per l'affisso. In questo caso il prefisso precede il nome del cane, il suffisso segue il nome del cane. Facciamo un esempio pratico. Abbiamo un allevamento che si chiama Stelle del Crepuscolo (nome di fantasia) e nasce un cucciolo di nome Kirk. A seconda di come avremo richiesto all'epoca l'indicazione dell'affisso, il nome e cognome di Kirk diventeranno:
Sul sito dell'Enci è presente la normativa e documentazione da seguire affinché un allevamento possa dotarsi di affisso. Il nuovo Regolamento Affissi è quello stabilito con decreto n. 26958 del 28 giugno 2019. Prima di presentare domanda, controllate se sono soddisfatte le seguenti condizioni:
Per presentare domanda di concessione di affisso in Italia il richiedente deve:
a) risultare proprietario di almeno 2 fattrici della medesima razza di età compresa nei parametri indicati al canone 11) del codice etico dell’allevatore di cani;
b) aver prodotto e iscritto al Libro genealogico italiano almeno 2 cucciolate della stessa razza delle fattrici di cui al punto a) nate negli ultimi 5 anni;
c) aver sottoscritto il codice etico dell’allevatore di cani;
d) impegnarsi ad intraprendere un percorso formativo e di aggiornamento nel rispetto delle direttive del Consiglio Direttivo ENCI;
e) essere residente in Italia;
f) non aver subito condanne o abbia un procedimento in corso per reati a tutela del sentimento per gli animali, in merito all’attività di allevamento svolta o al commercio di cani;
g) non aver subito negli ultimi dieci anni sanzioni superiori, anche cumulativamente, a un anno e mezzo di sospensione, comminate da parte delle Commissioni di Disciplina e relative a violazione delle Norme attinenti al Libro genealogico; e non abbia procedimenti pendenti per fatti della medesima natura;
h) non aver subito negli ultimi dieci anni sanzioni superiori, anche cumulativamente, a tre anni di sospensione, comminate da parte delle Commissioni di Disciplina;
i) in relazione a coloro che non rivestono la qualifica di soci ENCI o non la rivestivano nel decennio precedente, non aver commesso violazioni gravi delle norme attinenti al Libro genealogico, in particolare quelle che regolano l’iscrizione di cucciolata.
Importo di EUR 637,50 per l'ottenimento di un affisso individuale. In caso di affisso in società l'importo da versare è di EUR 637,50 + 318,50 per ogni socio in più.
Se vi state chiedendo quanti siano gli allevatori italiani con affisso, ecco il numero regione per regione al 3.6.2020:
Il Registro degli allevatori è previsto dall'articolo 7 del disciplinare del Libro genealogico del cane di razza. Ad esso possono fare richiesta di iscrizione tutte le persone fisiche e giuridiche che allevano sul territorio nazionale cani di razza iscritti ai registri del Libro genealogico e che siano proprietari di minimo due fattrici, ciascuna delle quali debba aver partorito almeno una cucciolata iscritta al Libro genealogico e che sia nata negli ultimi tre anni.
Chi possiede tutti questi requisiti deve far richiesta di iscrizione per iscritto presso l'Ufficio Centrale del libro genealogico. Gli allevatori a cui viene concessa l'iscrizione, devono rispettare determinate requisiti:
Inoltre, quando fa richiesta di iscrizione, l'allevatore deve sottoscrivere anche il codice etico dell'allevatore, impegnandosi a rispettarlo.
Oltre che sul sito dell'Enci, se cercate nell'apposita sezione qui su AllevamentiRazze.it troverete una selezione di allevatori fidati che si occupano delle più diverse razze: di sicuro troverete anche l'allevatore che fa per voi.
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