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L'alimentazione della fattrice
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L'alimentazione della fattrice

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Durante la gravidanza e l'allattamento è importante curare nel miglior modo possibile l'alimentazione della fattrice. Ovviamente cambieranno i fabbisogni nutrizionali e bisognerà prendere dei piccoli accorgimenti per permettere alla cagna di assumere la giusta razione quotidiana considerando il fatto che, a fine gravidanza, l'addome sarà occupato dai cuccioli e lo stomaco avrà meno capacità di distendersi per accogliere il cibo.

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Sommario:

  1. Alimentazione della cagna in gravidanza
  2. Cosa fare durante il parto?
  3. Alimentazione della cagna in allattamento
  4. Cosa provoca la malnutrizione della fattrice?

Alimentazione della cagna in gravidanza

Presumendo che prima di aver fatto accoppiare la cagna, questa sia stata normopeso (e non sottopeso o in sovrappeso), ecco che la dieta della cagna in gravidanza non andrà modificata da subito.

La tendenza di molti proprietari inesperti è quella di dare sin da subito da mangiare alla cagna enormi quantità di cibo, spesso sbagliato, ma in realtà nel corso delle prime quattro settimane di gestazione si continua con la normale dieta di mantenimento. A partire dalla quinta settimana si comincia gradualmente ad aumentare la quantità di cibo che arriverà fino al 30-50% in più vicino al momento del parto. A questo proposito, essendo che a fine gravidanza nell'addome tutto lo spazio è occupato dai cuccioli, per chi fa una dieta commerciale a base di crocchette, il consiglio è quello di dare come alimentazione crocchette per cuccioli di piccola taglia che forniscono i giusti e aumentati fabbisogni nutrizionali in un volume di cibo più ridotto. Ovviamente la cagna andrà abituata gradualmente a queste crocchette per evitare problemi di vomito e diarrea da cambio brusco di alimentazione. Esistono poi anche in commercio mangimi specifici per le fattrici in gravidanza.

E se la cagna è abituata a mangiare scatolette? In questo caso si utilizzano solitamente le apposite scatolette per animali convalescenti che sono più digeribili e concentrano alte quantità di nutrienti in piccoli volumi di cibo.

I pasti dovranno essere altamente digeribili e dovranno essere piccoli e frequenti. Inoltre nelle ultime fasi di gravidanza e durante l'allattamento il cibo può essere lasciato ad libitum.

Nei pasti non dovrebbero mancare carboidrati e proteine, ma se fornite alla cagna un cibo commerciale di ottima qualità, non dovreste avere problemi in tal senso in quanto le crocchette sono già perfettamente bilanciate. Nel caso, invece, la cagna faccia una dieta casalinga, il consiglio è quello di ricorrere all'ausilio di un veterinario nutrizionista che formuli una dieta ad hoc specifica per i fabbisogni di quella cagna: solo in questo modo eviterete pericolose carenze nutrizionali, soprattutto per quanto riguarda vitamine, minerali e acidi grassi. Non basta, infatti, integrare a casaccio la dieta col primo integratore che si trova in commercio perché il rischio non è solo quello delle carenze alimentari, ma anche della somministrazione di eccessi di vitamine e minerali, altrettanto pericolosa.

Cosa fare durante il parto?

Man mano che ci si avvicina al parto, soprattutto uno o due giorni prima, la cagna potrebbe diventare leggermente inappetente.

Ma attenzione: non è sempre così. Ci sono cagne che ancora un po' mangiano pure mentre stanno partorendo. Durante il parto vero e proprio lasciate alla cagna a disposizione dell'acqua fresca. Inoltre la cagna tenderà a mangiare le placente: se i cuccioli sono numerosi, anche le placente lo saranno, quindi fate in modo di evitare che la cagna le mangi proprio tutte per evitare problemi di indigestione. Una volta terminato il parto, potete provare a dare alla cagna le sue crocchette. Nel caso fosse un po' inappetente, si può provare ad insaporirle con della carne fresca o un uovo (il bianco sempre cotto), ma se ha mangiato troppe placente potrebbe avere lo stomaco troppo pieno per voler mangiare altro.

Alimentazione della cagna in allattamento

Anche durante l'allattamento i fabbisogni nutrizionali della cagna cambiano. Bisogna fare in modo di nutrirla affinché produca abbastanza latte da dare ai cuccioli e affinché non dimagrisca troppo. In generale, si tende ad aumentare la quantità di cibo del 25% per ogni cucciolo o si aumenta l'apporto energetico di circa 220 kcal per ogni kg di cucciolata. Questo andrà avanti fino alla quinta o sesta settimana, poi bisognerà ridurre la quantità di cibo.

Se durante l'allattamento notate che:

  • la cagna dimagrisce tanto
  • perde il pelo
  • il pelo diventa opaco e scadente

vuol dire che la sua alimentazione non è corretta e che ha bisogno di aumentare la razione e/o di una integrazione apposita.

Cosa provoca la malnutrizione della fattrice?

Abbiamo detto che la malnutrizione di una cagna in gravidanza e in allattamento può provocare problemi sia alla fattrice che ai cuccioli. Ecco i principali:

  • carenza di proteine nella dieta: cuccioli più piccoli alla nascita, aumento di morbilità e mortalità neonatale, diminuzione delle difese immunitarie dei cuccioli, eccessivo dimagrimento della magre
  • carenza di carboidrati nella dieta: cuccioli più piccoli alla nascita, aumento di morbilità e mortalità neonatale, eccessivo dimagrimento della madre
  • carenza di folati: aumento del rischio di malformazioni fetali come la palatoschisi
  • carenza di ferro, vitamina B6 e biotina: diminuzione delle difese immunitarie dei cuccioli, ridotta efficacia delle vaccinazioni
  • carenza di calcio: rischio di tetania puerperale
  • carenza di zinco: aumentato rischio di riassorbimento fetale, cucciolate poco numerose
  • ipervitaminosi A: rischio di malformazioni congenite, deformità ossee e cucciolate poco numerose
  • ipervitaminosi D: rischio di calcificazione dei tessuti molli

Attenzione però: l'integrazione va eseguita seguendo i consigli del veterinario. Cominciare a somministrare a casaccio integratori ricchi magari di troppo calcio, rischia di provocare danni renali irreversibili nella cagna. La tentazione, poi, è quella di dare del latte vaccino, sempre per il discorso del calcio. In questo caso bisogna introdurlo gradualmente perché molti cani non lo digeriscono e finiscono con lo sviluppare diarrea (da evitare il più possibile durante la gravidanza e l'allattamento per il rischio disidratazione e perdita di elettroliti).

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