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L'importanza degli Standard di razza, le origini e le variazioni
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L'importanza degli Standard di razza, le origini e le variazioni

Cani

L'articolo seguente è stato redatto da Isabella Milani Baruffaldi, all.to Ceppo Rosso dal 1982, che alleva Chow Chow a pelo lungo e a pelo corto in tutti i colori di mantello. Master Allevatore ENCI/ANMVI 2016. E' autore di molti libri sulla razza Chow Chow e ha scritto per diverse riviste cinofile qualificate in tutto il mondo. Cura stesure sulle varie razze ed è il Direttore Editoriale di AllevamentiRazze.it

Le origini degli standard di razza


Lo standard è la legge guida di ogni razza.

I primi standard di razza furono stilati nel diciannovesimo secolo quando vennero distinti vari e diversi tipi di cani detti "razze".
I primissimi allevatori erano interessati a descrivere minuziosamente le caratteristiche più ambite ed essenziali delle loro razze. E' primario ricordare che, a quei tempi, il cane era allevato esclusivamente per una specifica funzione. Quindi, la morfologia e il temperamento erano connessi e le forme e il carattere del cane erano conformi alla sua funzione.

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Che cosa è lo standard di razza?

E' buona cosa costatare che la maggior parte degli standard di razza ha richiesto pochi cambiamenti nel corso di tanti anni e prova che essi sono stati scritti ponendo al primo posto la salute ed evitando le esagerazioni. In alcune razze vi sono state delle variazioni e cambiamenti più incisivi e, probabilmente, ve ne saranno ancora. Lo standard di razza è la linea guida che descrive le caratteristiche ideali, il temperamento e l'aspetto di una razza e assicura che la essa sia adatta alla funzione desiderata. La solidità e l'armonia delle proporzioni sono essenziali. Allevatori e giudici dovrebbero sempre porre grande attenzione al fine di evitare condizioni di esagerazione che sono dannose per la salute e il benessere delle razze.



Quando lo standard è insostituibile

Le esposizioni cinofile dovrebbero fornire le indicazioni per il buon proseguo della selezione delle razze. Le esposizioni possono essere sindacabili ma gli standard non dovrebbero mai essere messi in discussione poiché, così facendo, si metterebbe in discussione la razza stessa.
Il buon allevatore mira al mantenimento delle caratteristiche razziali senza cercare di apporvi "varianti morfologiche" che potrebbero essere solo frutto di un suo personale gusto e pensiero. Le razze devono essere mantenute per quel che è il rispetto assoluto dello standard e chiunque, sia che partecipi o meno alle esposizioni, ha diritto di avere dall'allevatore un cucciolo che abbia tutte le qualità e le virtù della razza che ha scelto come compagno di vita.

Le esposizioni dovrebbero essere il mezzo per l'esaltazione dello standard e non il distinguo e la passione di pochi.

Il rispetto dello standard

E' pur vero che il buon allevatore, che ha una esperienza decennale, dovrebbe saper giudicare i propri soggetti con senso critico e imparziale. Fortunatamente le razze non sono selezionate solo per "andare in esposizione" ma, in primis, per mantenere la loro purezza, la morfologia, il carattere, la salute e l'imperiosa presenza.
Le razze devono viaggiare di pari passo con gli standard e le esposizioni sono, nell'eventualità, una opportunità di scambio, di incontro e di conoscenza.

Lo standard di razza è la prima vera partenza per il buon allevatore, che ne seguirà le indicazioni per il buon proseguo della razza prescelta.


Isabella Milani Baruffaldi
Allevatore - Master Allevatore ENCI/AMNVI
Ceppo Rosso www.chowchowmagazine.it

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