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La contraccezione farmacologica nel gatto - Parte seconda.
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La contraccezione farmacologica nel gatto - Parte seconda.

Gatti

Articolo a cura di Alessio Pasquini, allevatore di Sphynx e Lykoi con affisso Nude Look e TICA Sphynx Breed Committee Chairperson

La contraccezione farmacologica nel gatto - parte seconda

Un altro ormone che trova impiego nel controllo della riproduzione dei gatti è la melatonina. La melatonina (N-acetyl-5-methoxytryptamine) è utilizzata in alcune specie animali, in particolare nelle pecore per il controllo del ciclo estrale, negli arieti per migliorare i modelli di crescita sia delle gonadi che delle ghiandole accessorie riproduttive, e anche nelle bufale per razionalizzare le produzioni. Questo ormone è sintetizzato a livello pineale (la capacità di sintesi è presente anche a livello di altri distretti, in particolare il tratto gastro-intestinale) principalmente di notte ed è prodotto in maggior quantità durante i mesi con giornate corte. Ciò si traduce con una inibizione del ciclo sessuale in autunno ed in inverno. Il razionale giustificante l’impiego della melatonina nella specie felina è dipeso dal fatto che la stagionalità della gatta (animale poliestrale stagionale ad ovulazione indotta) è influenzata dal fotoperiodo: cioè inizia a ciclare quando le ore di luce durante la giornata aumentano.


Durante le ore di buio la ghiandola epifisi produce melatonina che nella gatta sopprime l’attività ovarica. Difatti è risaputo che l’esposizione della gatta a <8 ore di luce/die induce anestro mentre prolungando l’esposizione fino a 14 ore il ciclo dell’attività ovarica persiste per 15,6±0,5 giorni anche fuori stagione (Michel, 1993). Nel gatto la melatonina esogena, inibendo la secrezione di GnRH, può prolungare la distanza tra i cicli e posticipare la ripresa dell’attività sessuale sia nel maschio che nella femmina. La somministrazione orale di melatonina per 35 giorni (30 mg/die PO somministrata 3 ore prima della cessazione della luce) sopprime efficacemente e in maniera reversibile l’estro nelle gatte (l’estro ricompare 33,0±2,8 giorni dopo la sospensione del trattamento). Con tali modalità non si osservano effetti collaterali, ma a causa della difficoltà di somministrare quotidianamente per via orale la melatonina spesso si ricorre ad impianti sottocutanei. L’impianto di melatonina è stato utilizzato in alcuni gatti da Gimenez et al. (2009) e da Faya et al. (2011). Il gruppo di lavoro di Gimenez ha evidenziato che la durata dell’inibizione del ciclo dipende dal momento dell’impianto. In pratica dura circa 4 mesi se impianto avviene durante l’interestro, mentre si riduce a soli 2 mesi se messo in situ durante l’estro. Faya et al. hanno invece paragonato l’intervallo interestrale in giorni utilizzando la melatonina sia per via orale (4 mg/gatto/die PO) sia tramite impianto (18 mg/gatto SC) osservando una risposta clinica quasi sovrapponibile tra le due formulazioni senza tuttavia riscontrare una postposizione della pubertà. Per quanto riguarda gli effetti collaterali indotti dalla somministrazione di melatonina Gogny et al. (2013) riportano che non è raro riscontrare l’induzione dell’estro nei giorni seguenti l’impianto (33% nelle gatte che ricevono l’impianto nella fase di interestro e 78% delle femmine trattate in estro). Sempre questi Autori rimarcano l’importanza della valutazione della potenziale interferenza con la serotonina (neurotrasmettitore implicato nella regolazione della termoregolazione, del comportamento alimentare e sessuale, ritmo circadiano, del dolore e dello stato emozionale) in quanto la serotonina è il precursore endogeno della melatonina e pertanto strutturalmente molto vicine. Per quanto riguarda il maschio invece si è osservato che un singolo impianto sottocutaneo di melatonina (18 mg) riduce in maniera efficace e reversibile la spermatogenesi per circa 120±15 giorni senza determinare l’insorgenza di effetti indesiderati, per contro la qualità dello sperma viene ripristinata nel volgere di 261± 22 giorni dall’inserzione dell’impianto (Nunez Favre et al.,2014).

PARTE PRIMA: LA CONTRACCEZIONE FARMACOLOGICA NEL GATTO

Alessio Pasquini

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