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La socializzazione del cucciolo: periodo e a cosa serve
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La socializzazione del cucciolo: periodo e a cosa serve

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Si sente spesso parlare di quanto sia importante la socializzazione del cucciolo, solo che non tutti sanno esattamente di cosa si tratta. E questo crea qualche problema: se non si sa cosa sia, si rischia di non effettuarla correttamente e di far sviluppare al cucciolo problemi comportamentali che poi lo accompagneranno anche da adulto. E' fondamentale far socializzare correttamente il cucciolo, non importa a quale razza appartenga, se sia un futuro cane da guardia o un cane da compagnia o se sia un adorabile meticcio: la socializzazione non influirà sulle attitudini del cane.

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Sommario:

  1. Socializzazione del cucciolo: periodo
  2. A cosa serve far socializzare il cucciolo
  3. Consigli per la socializzazione del cucciolo

Socializzazione del cucciolo: periodo

Solitamente quando si parla del periodo di socializzazione del cane si intende quella fase della sua vita che va dalle 8 alle 16 settimane, quindi dai due ai quattro mesi. E' questa la finestra temporale in cui il cane fisserà quello che sarà il suo carattere da adulto e il suo modo di rapportarsi alla sua famiglia, ad altre persone, ad altri cani, ad altri animali o all'ambiente.

Si tratta di un momento fondamentale: i risultati dipenderanno dal modo in cui si farà socializzare un cucciolo.

Una socializzazione corretta influenzerà il carattere del cane quanto la razza di appartenenza, se non di più. Una pessima o assente socializzazione, invece, potrà far sviluppare al cane paure, fobie o problematiche comportamentli come la sindrome da privazione sensoriale (un cucciolo non esposto mai a stimoli durante questa fase, non imparerà a conoscere e ad affrontare tali stimoli reagendo poi da adulto con comportamenti indesiderati come la fuga o l'attacco).

Cani che non vengono fatti socializzare correttamente più facilmente da adulti mostreranno timidezza, nervosismo, aggressività, paure verso persone/cani/altri animali/oggetti...

A cosa serve far socializzare il cucciolo

La fase di socializzazione serve a far conoscere al cucciolo tutto quello che incontrerà da adulto: la sua famiglia, altre persone, altri animali, oggetti della vita comune come auto, biciclette... Ma non solo: oltre a far conoscere al cucciolo tutte queste entità, facendole entrare a far parte della sua normalità, serve anche per insegnare al cucciolo come reagire ad esse.

Esistono due forme di socializzazione:

  1. Socializzazione attiva: si parla di socializzazione attiva quando il cane viene messo a contatto con nuove persone, animali, oggetti o quando anche gli insegniamo a viaggiare in auto le prime volte
  2. Socializzazione passiva: si parla di socializzazione passiva quando il cane viene lasciato libero di esplorare da solo l'ambiente, magari un giardino o una nuova casa

Consigli per la socializzazione del cucciolo

Far socializzare bene un cucciolo non è un'impresa titanica, ma bisogna tenere conto di diversi fattori. Se non si è sicuri di riuscire a farlo correttamente, è sempre buona norma rivolgersi a un educatore cinofilo o a un veterinario comportamentalista qualora si notasse già la presenza di un problema comportamentale: correggere un atteggiamento sbagliato del cucciolo da piccolo è un conto, decidere di lavorarci quando il cane avrà 10 anni implicherà una maggior difficoltà nella riuscita.

A seconda della razza del cane potrebbe essere necessario lavorare di più o di meno su determinati aspetti della socializzazione, mentre non bisogna mai dimenticare che i cuccioli, durante questa fase, imparano tutto, sia le cose positive che le cose negative.

Se un cucciolo viene spaventato da qualcosa durante la fase di socializzazione o se durante la fase di socializzazione non ha mai incontrato e imparato a reagire a una determinata cosa/persona/animale, da adulto probabilmente sarà spaventato da questa cosa/persona/animale e reagirà in maniera impropria. Vedi per esempio cuccioli tenuti sotto una campana di vetro che non incontrano mai altri cani, persone con cappello o con occhiali da sole, biciclette... e che a tutti questi stimoli da adulti reagiscono o fuggendo o inseguendoli o aggredendoli.

Qui vediamo alcuni consigli su come procedere con la socializzazione:

  • gradualità: se è sbagliato non esporre mai il cucciolo a stimoli diversi, altrettanto sbagliato è esporre un cucciolo a troppi stimoli tutti insieme, lo si manda in confusione
  • socializzazione insieme alla madre: soprattutto nelle prime fasi o in presenza di cuccioli molto timidi e nervosi, è importante far partecipare anche la madre a queste sessioni di socializzazione, soprattutto quando si tratta di situazioni particolari come il primo viaggio in auto. Ma come fare se il cucciolo ormai è già nella nuova famiglia e non è più con la sua mamma? Ebbene, la parte della mamma spetta ora al nuovo proprietario. Il che spiega anche perché è importante che un cucciolo instauri un rapporto di fiducia con i suoi nuovi umani
  • socializzazione con le persone: il cucciolo deve imparare che al mondo esistono persone diverse anche per aspetto oltre a quelle del suo nucleo famigliare. Questo vuol dire fargli incontrare persone diverse, vestite in maniera differente, che indossano gli abiti più svariati, di tutte le età, dai bambini agli anziani. Si fanno incontrare poche persone per volta, le quali andranno debitamente educate. Nel senso che non dovranno subito precipitarsi addosso al cucciolo urlando "Maccchecarino!": vogliamo socializzare col cucciolo, non spaventarlo. Bisogna abbassarsi a terra e aspettare che il cucciolo si avvicini, ci annusi per benino e solo a quel punto tiriamo fuori giochini o premietti gustosi per ingraziarci il cane. Bisogna organizzare più sessioni del genere, variando di volta in volta la tipologia di persone
  • socializzazione con bambini: fra le persone presentate, servono anche dei bambini onde evitare che da adulto il cane abbia paura di loro. Ovviamente dovrete optare per bambini educati, tranquilli, che non abbiano paura dei cani o di giocare con dei cuccioli vivaci (cioè bambini che non strillano e urlano se il cucciolo, nella foga del gioco, inavvertitamente li graffia con i dentini aguzzi) e che sappiano trattare con i cani
  • socializzazione con oggetti: in questa fase il cucciolo deve conoscere auto, biciclette, aspirapolveri, oggetti più o meno rumorosi e tutto ciò con cui potrebbe venire in contattato da adulto. Prendiamo la bicicletta: se la presentiamo a un cucciolo e questi comincia a inseguirla perché magari ha un forte istinto predatorio, possiamo correggere questo suo comportamento sin da piccolo insegnandogli che non deve inseguire tutto ciò che si allontana velocemente da lui. Ma se al cucciolo non facciamo mai vedere una bicicletta e la incontra solo quando è adulto, sarà più difficile correggere tale atteggiamento
  • socializzazione con altri cani: è importante far socializzare il cucciolo con cani di altre forme e dimensioni, sesso e età. Molte persone, magari inesperte, non fanno mai incontrare il cucciolo da piccolo con altri cani perché hanno paura che l'altro cane lo aggredisca, gli trasmetta malattie... Il problema è che questo è il modo migliore per avere un cane adulto che si scaglia contro qualsiasi altro cane respiri nello stesso ambiente. Ovviamente l'incontro dovrà avvenire con cani sani, vaccinati e equilibrati: il cucciolo deve imparare come interagire con cani sconosciuti tranquilli, anche imparando tramite l'osservazione di come l'altro cane si comporta. Ma se mettiamo il cucciolo a contatto con un cane nervoso, insicuro, che abbaia a tutto e a tutti, che aggredisce tutto e tutti, cosa pensate che potrà imparare?
  • socializzazione con altri animali: idem dicasi per la socializzazione con gatti e altri animali. Fermo restando che bisogna sempre considerare la razza di partenza del cane (far socializzare un cane da caccia o un cane da guardia con altre specie di animali è ovviamente più difficile che far socializzare un cane da compagnia), è bene far incontrare al cucciolo gatti tranquilli per vedere come reagisce. In questo modo si potrà insegnare al cucciolo a non inseguire i gatti e a non vederli magari come prede (non è matematico che ci si riesca con tutti i cuccioli, ma almeno ci si prova)

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