Volete diventare allevatori? Molto bene. Ma dovete sapere in partenza che ci sono delle norme e leggi da rispettare. Di per sé per diventare allevatori ci sono poche leggi da seguire, ma il problema è tutto il corollario di norme che ci sono e pratiche burocratiche da assolvere. Ovvio che molto dipende anche dal tipo di allevamento che si vuole creare: per un allevamento amatoriale ci sono meno regole da rispettare, ma un allevatore cinofilo professionista deve rispettare molte più leggi.
vai all'indice delle lezioni del corso per allevatoriDi base la legge nazionale che regolamenta la figura dell'allevatore professionale è la legge n. 349 del 1993. In essa viene individuata l'attività cinotecnica come attività imprenditoriale agricola. Questo accade quando i redditi che derivano dall'attività cinofila sono superiori rispetto a qualsiasi altra eventuale attività economica non agricola.
Sono esclusi gli allevatori che producono nell'arco di un anno un numero di cani inferiore a quello determinato dal Ministero dell'agricoltura e delle foreste dalla singole norme regionali.
Questa legge non si applica dunque agli allevatori cinofili amatoriali, cioè coloro che non utilizzano l'allevamento come un'attività commerciale e che non porta redditi superiori rispetto a quella che è l'attività principale. Tecnicamente chiunque abbia una femmina di cane a cui venga fatta fare una cucciolata, diventa automaticamente un allevatore.
Oltre alle leggi nazionali, ci sono poi tutte una serie di leggi e normative regionali da rispettare. Che possono derivare o da una legge nazionale che viene declinata e interpretata a livello regionale o essere proprio un decreto o un'ordinanza regionale non esistente nelle altre regioni. Per questo motivo prima di intraprendere la strada dell'allevamento professionale, oltre alle leggi nazionali, è bene sempre contattare:
per sapere a quali altre leggi regionali sottostare.
Questo perché, per complicare le cose, ci sono anche ordinanze provinciali o comunali che possono variare tantissimo da un comune all'altro, anche quando limitrofi.
Queste leggi regionali, provinciali o comunali possono interessare diversi ambiti:
Non basta. Bisogna anche rispettare altre normative. Per esempio, un allevatore deve rispettare le norme indicate dall'Enci e quelle per ottenere l'affisso.
Poi ci saranno norme stabilite dall'Asl per quanto riguarda la tutela dell'igiene e della salute pubblica, come rendere gli impianti elettrici, di riscaldamento e di scarico dei rifiuti a norma...
Aggiungete poi tutta la parte burocratica relativa alle regole per l'apertura della Partita Iva.
Infine ci sono norme relative al benessere e alla tutela stessa degli animali che vanno rispettate non solo dagli allevatori, ma da chiunque abbia un cane. Pensiamo alla Legge n. 281 del 14 agosto 1991 e successive leggi regionali/ordinanze che regolamento l'applicazione del microchip nei cani e relativi passaggi di proprietà, la Legge n. 189 del 2004 che stabilisce che lo Stato deve proteggere e tutelare gli animali condannando atti di crudeltà, maltrattamento e abbandono, il Codice della strada che parla dell'omissione di soccorso degli animali o del trasporto di animali domestici o il Regolamento CE n. 1/2005 del 2004 che legifera sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate.
Sono tutte norme che vanno conosciute prima di creare un allevamento di cani.