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Akita Americano, la storia e le origini di questa possente razza
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Akita Americano, la storia e le origini di questa possente razza

Cani

Le origini dell'Akita Americano

La storia dell’Akita Americano, si può definire abbastanza recente, ma strettamente connessa a quella di suo cugino giapponese, l’Akita Inu del quale ritroviamo per molti tratti dello Standard una grande somiglianza. Le origini sembrano legate alla regione di Akita (dalla quale appunto il nome), dove sin dal 1603 cani media taglia utilizzati per la caccia all’orso denominati Akita Matagi, venivano utilizzati anche per i combattimenti tra cani. A partire dal 1868, per questo motivo gli Akita Matagi furono incrociati con i Tosa Inu (cani giapponesi di tipo molossoide utilizzati quasi esclusivamente per i combattimenti) e con i Mastiff. Per questo motivo si iniziarono ad avere cambiamenti soprattutto riguardanti la taglia, ovvero soggetti di taglia molto più grossa e le caratteristiche del “tipo spitz” andarono perdute. Nel 1908 i combattimenti tra cani furono proibiti, ma gli Akita furono comunque preservati e migliorati come “grande razza giapponese”.


La storia recente dell'Akita Americano

A tal proposito preciso che solo diversi anni fa (nel 2005) l’Akita Americano è entrato a far parte del gruppo 5 della FCI (cani di tipo spitz e primitivo), in quanto agli inizi del riconoscimento in Europa (2001) da parte della FCI era collocato nel gruppo 2 (molossoidi e cani bovari svizzeri) col nome di “Grande Cane Giapponese”. Durante la seconda guerra mondiale (1939-1945), fu di uso comune utilizzare questi cani come fonte di pelliccia e addirittura cibo per i militari e venne ordinata, da parte delle forze dell’ordine, la confisca di tutti i cani che non servivano per scopi militari (tranne quindi i Pastori Tedeschi). Per questo motivo, appassionati della razza tentarono di incrociare questi grandi cani giapponesi con i Pastori Tedeschi, in modo da eludere tale ordinanza. Alcuni tratti e colori del pastore tedesco li riscontriamo ancora oggi nell’Akita Americano moderno.

Al termine della seconda guerra mondiale ormai il numero di Akita si era drasticamente ridotto e i tipi esistenti rimasero tre tipi distinti:

1 – Akita Matagi
2 – Akita da combattimento
3 – Akita da pastore

Tutto ciò, provocò grande confusione nella razza. Dopo la guerra si tentò di ricostruire la razza in purezza, ma alcuni soggetti dell famosa lineaDewa” godettero di una temporanea ma enorme popolarità soprattutto tra i militari americani che tornarono negli USA con diversi di questi soggetti. Tali soggetti mostravano caratteristiche tipiche dei Mastiff e dei Pastori Tedeschi. Negli Stati Uniti, la razza, grazie alle sue capacità di adattamento e di intelligenza, si sviluppò a macchia d’olio tra appassionati e allevatori, i quali si adoperarono per il riconoscimento della stessa che avvenne da parte dell’ AKC (American Kennel Club) nel 1972, attraverso i membri dell’ ACA (Akita Club of America), fondato nel 1956. Dopo il riconoscimento da parte dell’ AKC, non avendo Giappone e Stati Uniti reciproci accordi, furono vietate ulteriori importazioni dal Giappone verso gli Stati Uniti, e di conseguenza gli Akita Americani, raggiunsero caratteristiche considerevolmente differenti da quelli giapponesi.

Questi ultimi infatti, in Giappone, furono re-incrociati con gli Akita Matagi al fine di recuperare la razza pura giapponese. Ad oggi infatti l’ AKC riconosce come Akita solo quello Americano e vice versa il JKC solo l’Akita Giapponese.

Rosa Galluccio
Allevatore e Handler
All.to Kalaayan's https://www.facebook.com/Kalayaankennel/

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