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La coda del Lagotto e le sue specificità
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La coda del Lagotto e le sue specificità

Cani

Questo interessante e specifico articolo è a cura di Andrea Langianni, proprietario dell'affisso del Carpino Nero, allevamento Lagotto

Considerazioni sul portamento della coda del Lagotto Romagnolo

Negli ultimi anni questa razza ha vissuto un’ importante evoluzione e trovo opportuno cercare di fare un po’ di chiarezza su questo argomento al fine di dare agli interessati gli strumenti per portare avanti un buon lavoro di selezione. Partendo dalle evidenze, di seguito viene riportato ciò che è scritto riguardo alla coda: Dal libro “Il Lagotto Romagnolo storie di cani e tartufai” del Prof. Giovanni Morsiani del 1996.
CODA: Inserita a metà altezza, affusolata alla punta, se stesa sfiora il garretto. E’ ricoperta di pelo lanoso e ispido. Portata a scimitarra in riposo, si alza decisamente in attenzione. In lavoro o quando il cane è eccitato può essere portata anche notevolmente rialzata sulla linea del dorso, mai però incurvata ad anello.
Dallo Standard in vigore dal 01/01/2016
CODA: Inserita non troppo alta né troppo bassa; si assottiglia verso l’estremità. Quando è pendente, dovrebbe giusto arrivare al garretto. La coda è ricoperta di pelo lanoso e ispido. A riposo è portata a scimitarra; in attenzione decisamente rialzata. Al lavoro, o quando il cane è eccitato può essere portata sul dorso, ma mai arrotolata.

Dal Libro di Morsiani e dal commento allo Standard del 18.11.2017:
CODA: La coda, inserita a mezza altezza, affusolata alla punta, se stesa sfiora il garretto. Portata a scimitarra in riposo, si rialza in attenzione. Quando l'animale è eccitato o lavora, può essere più o meno sollevata sul la linea del dorso, ma mai incurvata ad anello (coda da Volpino) o piegata sul dorso. I cuccioli portano sempre la coda arricciata. Da penalizzare la coda a bandiera, corta (sopra il tarso), a candela. Difetto grave anche la coda "fra le gambe", segno di timidezza e turbe caratteriali. Per un cane da lavoro, come il Lagotto, che deve avere carattere e temperamento, fra i due difetti è sempre meno grave quello della coda cosiddetta "allegra", purché non da Terrier. Tra i difetti gravi: "Coda piegata sul dorso o incurvata ad anello".



Partendo da quanto sopra, vorrei focalizzarmi sul portamento della coda quando il cane è in movimento, sta lavorando oppure è eccitato e per fare questo è necessario partire dalla costruzione del cane. A mio avviso, una cosa di fondamentale importanza è che siano rispettate le caratteristiche della groppa e quindi che questa sia lunga ed inclinata di 25°/30°. Se la groppa sarà corretta, la coda non potrà essere inserita alta e di conseguenza non potrà essere portata sul dorso, ma potrà essere portata, correttamente, sopra la linea del dorso. Di seguito viene riportata un’immagine che vuole illustrare vari tipo di portamento, indicando quelli corretti e quel li sbagliati.
(*) Questo tipo di coda è da intendersi al limite tra una coda ben portata ed una mal portata, in quanto si pone notevolmente rialzata sulla linea del dorso, ma non si può definire a candela, ne tanto meno ricurva sul dorso. Da tener presente anche che il Lagotto, specialmente durante la cerca del tartufo, deve mostrare un brillante movimento di coda sempre crescente fino al raggiungimento del tartufo. Pertanto è da preferire in questa circostanza una coda portata sul prolungamento della linea del dorso anziché portata a scimitarra.

Tra i difetti gravi si parla anche di coda incurvata ad anello (coda da volpino), anche qui è necessaria una precisazione, definiamo coda da volpino: Dallo Standard del Volpino Italiano in vigore dal 01/01/2016 CODA: Inserita sul prolungamento della groppa, inserita alta e portata sempre arrotolata sul dorso e raggiungente il più possibile il collo La sua lunghezza è di poco inferiore all’altezza al garrese. La coda è robusta alla base e si assottiglia verso la punta; è ricoperta da pelo lungo ed abbondante.

Mentre l’immagine riferita alla coda incurvata ad anello nel Lagotto è questa:
Questo tipo di coda lo si può definire a candela (o bandiera) con la punta curva e credo sia meno grave rispetto alla coda da Volpino anche se resta pur sempre un difetto.


Cercando di definire una scala gerarchica del portamento della coda possiamo affermare che dalle più corrette alle meno corrette vediamo : *dritte ben portate.
*dritte con la punta curva (o leggermente incurvate), ben portate
*dritte mal portate (a candela o ancora di più sul dorso)
*mal portate con la punta curva
*mal portate ed eccessivamente curve (ad anello, coda di Volpino, manico d’ombrello).

Affrontando questo argomento dal punto di vista delle esposizioni di bellezza, vedo spesso cani ai quali la coda viene sorretta in modo sbagliato. Nello specifico, forse con l’intenzione di mantenere meglio in posa il cane, viene commesso l’errore di tenere la coda con la mano in una posizione errata e spesso anche troppo alta e a bandiera come si può vedere dalle immagini sotto riportate. Poiché a riposo deve essere portata a scimitarra, a meno che un cane non tenga “la coda fra le gambe”, sarebbe forse preferibile non toccarla, in modo che questa si trovi nella sua posizione naturale o al limite sorreggerla leggermente col palmo della mano rivolto verso l’alto.
Esempi di code tenute in maniera scorretta:

Esempio di code tenute correttamente:

Andrea Langianni

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