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La storia dell'Alaskan Malamute, razza nordica per eccellenza
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La storia dell'Alaskan Malamute, razza nordica per eccellenza

Cani

La storia dell'Alaskan Malamute


L'Alaskan Malamute, così come è conosciuto oggi, è un cane che viene usato principalmente per il traino delle slitte sui territori innevati, selezionato e allevato nella regione del Kotzebue River, sulla costa nord-ovest dell'Alaska, da una tribù Inuit nota come Malamutes o Mahlemuts dalla quale è tratto il nome della razza. I Mahlemuts erano una popolazione nomade, che si sostentava tramite la caccia e la pesca. Essi effettuavano le loro migrazioni grazie all'aiuto dei loro cani che rendevano molto più rapidi i loro spostamenti.

Animali frugali e possenti con mantelli particolarmente folti, riuscivano ad adattarsi alle rigide temperature polari, erano inoltre molto robusti e capaci di trainare, tra i ghiacci, pesanti carichi per lunghi tragitti. I cani erano un mezzo indispensabile per il tipo di vita che i Mahlemuts praticavano, perciò dovettero instaurare con loro un rapporto che verteva sul rispetto e l'indipendenza reciproca. Sul finire del XIX secolo in Alaska iniziò la corsa all'oro; molta gente senza scrupoli, allo scopo di ottenere cani sempre più grandi e più resistenti, con l'ovvio intento di avere maggiore portata di carico, accoppiò gli Alaskan Malamute con San Bernardo, Terranova e altri cani.

Fortunatamente il suo patrimonio genetico, consolidato nei secoli, era talmente dominante che anche alla terza generazione di incrocio, gli esemplari ottenuti apparivano praticamente invariati. All'inizio del novecento, prese parte con successo a numerose spedizioni con molti famosi esploratori, come ad esempio Robert Elwin Pearcy e Frederik Cook, che conquistarono il polo nord. Venne utilizzato anche da Roald Amundsen nella sua famosissima spedizione verso il polo sud. Le linee di sangue che caratterizzarono la selezione dell'Alaskan Malamute sono sostanzialmente due, la Kotzebue e la M'Loot. C'era anche una terza linea di sangue la Hinmann-Irwin, che ha avuto meno rilievo rispetto alle altre due che diedero vita al maestoso animale che tutti noi conosciamo.


Col passare del tempo, un numero sempre maggiore di allevatori hanno incrociato le linee di sangue. Si è così arrivati ad ottenere la fusione tra esse e spesso le tipicità di Kotzebue o M'Loot, determinano le caratteristiche morfologiche del soggetto piuttosto che il suo pedigree. I soggetti della linea Kotzebue differiscono per il colore, unicamente grigio-lupo, la taglia più contenuta, la struttura mesoforme, con tronco a botte, torace cerchiato, disceso e profondo. Il cranio più largo con orecchie piccole, lo stop più marcato, il muso ampio e più corto. Il movimento più sciolto e maggiormente cadenzato con una forte spinta del posteriore. Un'indole marcatamente più socievole.

Gli M'Loot hanno una colorazione più ampia, una taglia superiore, presentano arti più slanciati, circonferenza toracica più contenuta. La testa più stretta, orecchie più lunghe, muso più sottile e sfilato. L'andatura è più rigida e controllata. D'indole più chiusa e diffidente. Nel 1935 la razza è stata ufficialmente riconosciuta, il primo Standard fu redatto prendendo esempio dall'ottimo esemplare Ch Gripp of Yukon, un soggetto di pura razza Kotzebue, di proprietà dell'allevatrice Eva Seeley.

Vincenzo Bompadre e Franco Tozzi
Allevatori
All.to Magician www.themagiciankennel.it


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