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Welsh Corgi Pembroke, il carattere e le particolarità
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Welsh Corgi Pembroke, il carattere e le particolarità

Cani

Il Welsh Corgi Pembroke

Ho iniziato ad allevare Corgi, nel 1993, con l’affisso de Il Larice Bianco. La prima corgina fu Amatunte di Cambiano detta Lucia, che avrebbe dovuto rimanere l'unico esemplare di casa, mascotte dell'allora allevamento di Rottweiler. Mi innamorai a tal punto di quel fantasmagorico soggetto da prenderne un secondo, poi un terzo ... ed ora mi ritrovo ad allevare solo Welsh Corgi Pembroke! Mai avrei pensato che la razza che allevo da parecchi anni potesse riscuotere cosi tanto successo da qualche anno a questa parte; sicuramente, il fatto che la Regina Elisabetta li abbia posseduti e allevati con l’affisso Windsor ha inizialmente contribuito alla notorietà, tanto da farli etichettare come i “cani della Regina”.


E, poi, videogiochi, cartoni animati, films, pubblicità di stilisti famosi … insomma, se non altro, sempre meno ci chiedono, incontrandolo, se si tratta di uno strano, non ben definito incrocio o se è un pastore tedesco nano. Piccolo pastore inglese anacolimorfo (caratterizzato cioè da una cortezza degli arti che appare abnorme se rapportata alle proporzioni del tronco iscritto nel rettangolo), il Pembroke è alto circa 25,4 cm – 30,5 cm; può avere coda lunga o naturalmente corta. Le caratteristiche che non possono passare inosservate sono l’aspetto baldanzoso, da lavoratore e la testa da volpe con espressione sveglia ed intelligente.

Il carattere del Welsh Corgi Pembroke

Il Pembroke è un cane allegro e vivace, ma non nervoso, iperattivo e invadente; è attratto da tutto quello che lo circonda, difficilmente timoroso di fronte a nuove esperienze; sicuramente molto docile e intelligente ma di forte temperamento grazie alle sue origini di cane da pastore e mandriano. Solitamente per condurre, sorvegliare o radunare una mandria, si utilizzano cani di taglia medio-grande, con una struttura anatomica che li ponga in grado di compiere rapidi movimenti laterali per evitare i pericolosi calci dei bovini. L’idea di adibire a questa funzione una razza anacolimorfa è dovuta all’agilità con cui i Corgi si muovono e si avvicinano ai bovini morsicando loro i garretti e appiattendosi poi al suolo rapidamente per evitare il calcio del bovino.

Due sono le qualità del Corgi che prediligo: la straordinaria versatilità e l’incredibile rapidità di apprendimento. Ritengo sia un cane che soffra molto se isolato all’esterno: deve essere completamente inserito in famiglia, di cui diventa un membro attento e affettuoso, ottimo compagno di giochi anche dei bambini e adorabile babysitter. Ricordo ancora con commozione Radiosa di Cambiano, regalata a mia figlia Haidi dalla stimatissima allevatrice Maria Teresa Garabelli, quando ero al settimo mese di gravidanza: subito dopo la nascita di Haidi, Radiosa assunse spontaneamente il suo compito di babysitter rimanendo per ore sotto alla culla per proteggerla.

Sempre partecipe, dunque, alla vita familiare, segue con lo sguardo ogni componente pronto a scattare entusiasta ad ogni invito al gioco o alla passeggiata. Riesce, però, a distinguere i momenti in cui siamo impegnati e resta ad aspettare senza disturbare. Generalmente socievole nei confronti delle persone estranee introdotte in casa, sa anche svolgere un ottimo servizio di guardiano del territorio e dell’abitazione. Mi piace concludere queste poche righe ricordando l’antica leggenda che ci permette di capire perché i Corgi diventarono i cani prediletti del popolo celtico. "In un inverno molto freddo, un ragazzo si addentrò nel bosco a fare legna e trovò su un tronco due cuccioli simili a piccoli di volpe.


Intenerito, li raccolse e li portò al villaggio dove un vecchio gli disse che non erano cuccioli di volpe ma erano i piccoli destrieri delle fate che avevano voluto fare un dono agli uomini". Da quel giorno, è rimasto sul garrese dei Corgi un disegno a forma di sella che prende appunto il nome di “sella delle fate”.


Francesca Bertazzo
Allevatore
All.to Il Larice Bianco www.illaricebianco.it

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