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Visita all'allevamento: cosa chiedere e cosa valutare
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Visita all'allevamento: cosa chiedere e cosa valutare

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Quando un futuro proprietario di cani si appresta per effettuare la prima visita in un allevamento, è in bilico fra le aspettative e il dubbio di non sapere bene cosa aspettarsi. Questo soprattutto se un neofita alle prese con il suo primo cane. Il primo incontro con l'allevatore e la prima visita all'allevamento sono fondamentali: una buona impressione da ambo le parti, garantirà maggiori probabilità di soddisfazione sia nel futuro proprietario che nell'allevatore.

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Sommario:

  1. Come trovare un allevatore?
  2. Dove trovare un allevatore?
  3. La prima visita in un allevamento: aspettative
  4. La presentazione della razza
  5. La presentazione della cucciolata
  6. Documenti e parte burocratica

Come trovare un allevatore?

Ipotizziamo che il futuro proprietario abbia già scelto la razza giusta per lui e la sua famiglia. Ha studiato libri inerenti le diverse razze, si è documentato sul sito dell'Enci o sui siti dei vari club di razza, magari è andato su siti specializzati e affidabili come AllevamentiRazze.it e non solo ha controllato le schede di razza, ma ha anche provato il test per la razza di cane ideale e il test di confronto delle razze.

Quindi sa già quale razza prenderà, ma non ha bene idea di dove andare a cercarla. Ecco che potrebbe allora cercare gli allevamenti con affisso o meno sul sito dell'Enci o provare a dare un'occhiata alla nostra sezione di allevamenti selezionati: di sicuro in entrambi i casi, troverà l'allevamento giusto per lui.

Dove trovare un allevatore?

Abbiamo visto che tramite ricerche sul sito dell'Enci o su siti come AllevamentiRazze.it, il futuro proprietario ha selezionato un elenco di papabili allevamenti da visitare. Adesso starà a lui decidere quale allevamento contattare.

I criteri con cui potrebbero scegliere un allevamento al posto di un altro sono molto variabili. C'è chi si limita a scegliere l'allevamento più vicino a casa, chi invece si affida al passaparola. C'è chi, invece, si basa sulla prima impressione che il sito o la pagina di quell'allevamento gli fornisce. C'è anche chi contatta i vari allevatori e valuta dove andare in base al tenore delle risposte. Insomma, i modi in cui un proprietario decide per questo o per quell'allevamento sono molto variabili.

La prima visita in un allevamento: aspettative

Ipotizziamo che un proprietario abbia deciso per un determinato allevamento e abbia contattato l'allevatore per prendere un appuntamento (sarebbe sempre opportuno mettersi d'accordo prima con l'allevatore in modo da permettergli di organizzare al meglio le visite, onde evitare sovrapposizioni di appuntamenti o improvvisate nei momenti in cui magari non c'è, deve uscire per commissioni, ha prenotato una visita dal veterinario...).

Ovviamente il proprietario arriverà con determinate aspettative: soprattutto i neofiti non sanno bene a cosa andranno incontro.

In generale si aspettano un ambiente tranquillo e pulito, con cuccioli e adulti gestiti con affetto da parte degli allevatori, siano essi professionali o amatoriali. Se hanno concordato in precedenza di vedere anche i genitori, si aspetteranno di vederli sani e in buona salute. Essendo che non tutti i futuri proprietari di cani sono proprio avvezzi al mondo della cinofilia, starà all'allevatore avvisarli di eventuali restrizioni poste a tutela degli animali, del tipo:

  • "Non urlate o gesticolate quando vi avvicinate agli animali"
  • "Non toccate i cuccioli se prima non vi siete lavati le mani" (questo soprattutto se si temono possibili diffusioni di malattie in zona a rischio)
  • "Non precipitatevi a toccare i cuccioli se la madre ansiosa è nei paraggi" (non tutte le femmine amano che dei perfetti estranei tocchino i loro piccoli, in questo caso sta all'allevatore creare la situazione giusta affinché i papabili futuri proprietari possano approcciarsi ai cuccioli in sicurezza)
  • "Evitate di gironzolare da soli in giro per l'allevamento toccando tutto quello che vi capita a tiro" (purtroppo bisogna partire dal presupposto che non tutti i futuri proprietari conoscano le elementari norme di educazione quando si va in casa altrui)
  • "Non date da mangiare agli animali"

La presentazione della razza

E' sempre bene per l'allevatore presentare al meglio la razza di cane. La maggior parte dei futuri proprietari, infatti, arriva in allevamento avendo una vaga idea dell'aspetto che il cane avrà da adulto, ma non sapendo nulla su carattere, temperamento, gestione o salute di quella razza.

E' meglio procedere presentando la razza nel suo insieme, sottolineando pro e contro e valutando nel contempo se quel proprietario/famiglia sia il più indicato per quella determinata razza. Dopo aver parlato della razza in generale, magari raccontando qualche aneddoto curioso (cosa che piace sempre), ecco che si potrebbe passare a parlare della genealogia e della linea di sangue di quel particolare allevamento, approfondendo anche meglio la questione del tipo di cucciolo che viene cercato: sarà solo un cane da compagnia? Dovrà fare mostre o esposizioni? Verrà fatto riprodurre? In questo modo l'allevatore potrà valutare meglio come procedere quando passerà all'argomento successivo: la presentazione della sua cucciolata.

La presentazione della cucciolata

L'allevatore avrà presentato la razza in generale, ma ora dovrà concentrarsi sulla cucciolata in questione.

Quanti maschi e femmine sono nati? Quali sono ancora disponibili? Sono nati con parto naturale o cesareo? Se cesareo perché? Era programmato o c'è stato qualche problema? I genitori sono esenti da determinate patologie di razza? Sono stati fatti esami? I cuccioli sono sani e vivaci? Sono stati controllati, sverminati e vaccinati dal veterinario? Che carattere hanno? Cosa mangiano?

Probabilmente i proprietari faranno tutte queste domande e altre ancora. Nel frattempo valuteranno l'approccio dei cuccioli: ci saranno cuccioli più intraprendenti e curiosi, altri iper attivi, alcuni timidi e nervosi. La tentazione da parte del proprietario è sempre quella di scegliere o il cucciolo più timido e impaurito o quello più iper attivo che salta loro in testa. In entrambi gli estremi, bisognerebbe far notare al proprietario che determinati atteggiamenti nei cuccioli andranno poi corretti e che probabilmente dal punto di vista educativo dovranno lavorare un po' di più con cuccioli insicuri e nervosi rispetto a cuccioli che hanno socializzato meglio.

Sempre per evitare recriminazioni successive, conviene mettere al corrente il futuro proprietario non solo di eventuali problemi di salute del cane (pensiamo a ernie ombelicali, morso non corretto, monorchidismo o criptorchidismo...), ma anche di carattere del cucciolo. In questo modo il proprietario potrà valutare meglio se se la sentirà di gestire un cucciolo nervoso o insicuro, chiedendo anche il supporto di un educatore cinofilo o di un veterinario comportamentalista, o se preferirà partire da un cucciolo socializzato più tranquillamente per avere meno problemi gestionali all'inizio.

Documenti e parte burocratica

Bisognerà poi anche pensare a tutta la parte burocratica e dei documenti.

Possibile che il proprietario chieda di poter visionare il Libretto Sanitario del cane. In merito, invece, al passaggio di proprietà del microchip, la maggior parte dei proprietari non sa bene come fare, quindi sarebbe opportuno spiegargli come funziona (documento firmato da vecchio e nuovo proprietario da portare ai Servizi Veterinari dell'Asl di registrazione del cane, eventuale necessità di allegare copia del documento di identità e del codice fiscale di entrambi se non possono essere presenti contestualmente...). Sarebbe inoltre utile che il futuro proprietario chieda all'allevatore di mostrargli il Modello A presentato al Gruppo Cinofilo di appartenenza, per essere certi che il cucciolo avrà il pedigree ENCI che è l'unico documento che determina che il cane è "di razza".

Successivamente bisognerebbe anche stabilire bene i costi del cucciolo, le modalità di pagamento e di emissione della ricevuta fiscale.

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